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Ungheria - Budapest

Dal 3 al 7 Dicembre 2018 il Dirigente Scolastico Dennis Luigi Censi, il Webmaster dell’Istituto Prof. Daniele Priori, la DSGA Anna Camillucci e la sottoscritta docente di lingua Inglese Prof.ssa Cristiana Lucarini hanno partecipato alle attività di Jobshadowing all’interno del Progetto Erasmus Plus presso l’Istituto Kispesti Puskas Ferenc di Budapest.

Il Jobshadowing è una delle tante opportunità offerte dal progetto Erasmus+ per la formazione all’estero dei docenti, formatori e professionisti, e si inserisce nell’ambito delle attività di apprendimento continuo previste da Erasmus+.

Attraverso questo progetto abbiamo avuto l’opportunità di trascorrere alcuni giorni in questa scuola di Budapest, dove abbiamo potuto osservare le loro metodologie di formazione, il materiale didattico e gli strumenti adottati per acquisire inoltre capacità da riportare e anche adottare nel nostro Istituto.

Le attività previste sono state un ottimo modo per espandere il nostro network di partners e un’ottima occasione per osservare il lavoro dei colleghi all’estero, scambiare esperienze e acquisire nuove strategie di insegnamento e di valutazione.

L’organizzazione delle attività giornaliere è stata pianificata anticipatamente dai prof. G. Granato, coordinatore del progetto presso il nostro istituto, e dal prof. Balazs Czekman, coordinatore presso l’istituto di Budapest, nonché nostro tutor durante il soggiorno.

Il Kispesti è una scuola frequentata da circa 350 studenti ed all’interno sono presenti sia la scuola primaria sia la scuola secondaria di primo grado. L’istituto non è di nuovissima costruzione, ma è ben organizzato: all’interno ci sono aule spaziose, laboratori di informatica, di arte, una mensa, una biblioteca, una sala relax per gli studenti, una grande e luminosa sala professori e una palestra.

L’Istituto scelto come partner è risultato essere davvero interessante perché ha scelto ormai da 5 anni di intraprendere una metodologia didattica basata principalmente sull’uso del tablet nel processo di apprendimento. Il progetto, intitolato “Tablet supported education”, è iniziato dopo un anno di preparazione del personale docente e di programmazione delle attività didattiche, in quanto nell’istituto nessuno, a parte il nostro tutor, aveva questo genere di formazione.

Il progetto è iniziato con 18 tablets usati all’inizio solo in quattro classi con ragazzi di età compresa tra i 6 e 10 anni. Dopo un anno di esperienza, somministrando dei questionari ai ragazzi, alle famiglie e agli insegnanti, la scuola ha deciso di adottare questa metodologia didattica basata sule nuove tecnologie e su questi devices perché tutti hanno potuto constatare quanto il tablet fosse di aiuto nel processo di apprendimento degli studenti e quanto gli alunni fossero più motivati durante il lavoro in classe. Gli stessi docenti hanno dimostrato un grande entusiasmo nell’uso del tablet, che a loro dire aiuta a perseguire più facilmente gli obiettivi didattici.

Il prof. Balazs è stato l’ideatore e il trainer del progetto e durante la nostra permanenza ci ha fatto toccare con mano sin dal primo giorno gli effetti positivi di questa nuova metodologia didattica. Nei giorni trascorsi presso la scuola abbiamo assistito a diverse lezioni sia nelle classi di scuola primaria sia in quelle della secondaria. Abbiamo partecipato come osservatori a lezioni di inglese, geografia, letteratura ungherese, matematica ed informatica. Le lezioni hanno una durata di 45 minuti e si parte sempre con un’attività di warm up con gli studenti per poi passare ad un momento di lezione frontale affiancata, dopo una decina di minuti, da attività pratiche supportate dall’uso del tablet oppure da attività di gruppo applicando la metodologia del learning by doing. Le lezioni scorrono molto velocemente, sono dinamiche, senza momenti morti, e gli studenti sembrano essere sempre sul pezzo, motivati nell’apprendere. Dopo ogni lezione tutti, ragazzi e docenti, hanno 15 minuti di relax durante i quali possono mangiare, prendere un caffè e confrontarsi. Poi, al suono di un pezzo musicale e non di una fredda campanella, ritornano in classe a lavorare. Gli studenti in aula sono al massimo una quindicina, ognuno possiede un tablet con una targhetta con un codice forniti dal governo ungherese che però non possono portare a casa.

I software e le apps da usare sono scelte dal prof. Balazs in collaborazione con gli altri insegnanti, le attività vengono stabilite all’inizio dell’anno collegialmente e ovviamente tutti i tablet hanno dei filtri perché devono essere usati solo a scopo didattico.

Il tablet si apre subito con una schermata dove i ragazzi possono scegliere tra le apps o tra cartelle con i propri lavori. Gli studenti sono responsabili del proprio device e c’è sempre uno di loro che funge da assistente dell’insegnante.

Le apps più usate sono: LearningApps, Quizizz, Redmenta, Sebran e Kahoot, tutte molto semplici.

Durante il nostro soggiorno abbiamo anche avuto l’opportunità di assistere ad una lezione di scacchi, che in Ungheria è parte del Curricolo Nazionale, non ha lo scopo di insegnare gli scacchi come disciplina sportiva, ma piuttosto di insegnare come questo gioco sia un eccezionale strumento per apprendere, soprattutto nelle materie come matematica e scienze, in quanto sviluppa il pensiero logico e il problem solving.

Durante le lezioni di informatica tenute alla scuola primaria dal nostro tutor abbiamo avuto modo di osservare laboratori di didattica digitale, robotica e percorsi di coding con alunni di 7/8 anni che hanno dimostrato una grande motivazione nell’apprendere e soprattutto una grande disciplina e rispetto per l’insegnante e per gli strumenti che stavano usando.

Concludendo, si può affermare che questa esperienza di Jobshadowing ha consentito di trarre il massimo valore dall’esperienza, e per la scuola di destinazione, perché tramite una presentazione fatta dal nostro Dirigente abbiamo potuto anche noi descrivere il nostro Istituto, la nostra esperienza formativa e il nostro territorio, e per la nostra scuola di provenienza, perché sia i colleghi sia gli studenti potranno beneficiare delle novità apportate dai docenti e dal personale formato.

Prof.ssa Cristiana Lucarini

 


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